giovedì 17 marzo 2011

Parque Nacional de Lanin

San martin de Los Andes sembra una piccola Innsbruck, è incredibile come dopo centinaia di km di steppa, deserto, rocce e canyon bastino 2 colline per trasformare il panorama in alpino e subalpino. Foreste rigogliose di conifere e faggi, centinaia di laghi e ambiente di montagna, qui piove sempre, ultimo avamposto di umidità che butta le ultime gocce di pioggia arrivate dal Pacifico. Piove e fa freddo e anche se siamo baldi, giovani e avventurieri accusiamo la super vasca e allora cazzeggiamo e il massimo della fatica in questi 2 giorni sono le passeggiate sul lago Lacar, aspettando il nostro amico federico che deve raggiungerci dall'Italia.


E quando arriva il momento di beccarci, la solerte impiegata della compagnia dei bus di Via Bariloche fa di tutto per impedire di incontrarci sicchè dopo ore di attesa al terminal de omnibus girando a vuoto ecco che inaspettatamente troviamo il nostro amico italiano, poco italiano e molto albanese....


E la sera grande festa con le nuove amicizie fatte all'ostello. Il bello di viaggiare è anche questo, incontrare personaggi assurdi con delle storie da raccontare, e allora ecco Ed l'americano capellone che ha mandato affanculo il suo vecchio lavoro di impiegato al computer e adesso gira tra il nord e il sudamerica facendo al guida di rafting e vivendo tra ostelli e la sua macchina! Oppure Daniel uno svizzero che si sta girando in bicicletta tutta la Patagonia. In ogni caso stasera si cucina pasta italiana e si festeggia tutti insieme con il solito buonissimo Malbec e domani ognuno prenderà la sua diversa strada.
La nostra ci porterà ad esplorazione ed indipendenza con macchina affittata, intendiamo raggiungere Pucon in Cile attraverso il passo Carrarina e la R62 che passa in mezzo al famoso Parco di Lanin.
La R62 rivela subito il suo carattere scontroso, una strada lunga e sterrata che attraversa posti lontani e dimenticati da tutti, ma nascondendoci la sorpresina finale che solo lo svogliato e un po' cinico soldato di confine tradisce: impossibile attraversare il passo con quella ridicola macchina! Ecco! Ci toccherà tornare indietro di 70 Km per passare più a nord dal versante nord del vulcano Lanin, dal passo Tromen. Non ci scoraggiamo però, andiamo lo stesso avanti per il parco e scopriamo un posto che ci lascia a bocca aperta per 2 giorni. Meno male che c'è stato questo inconveniente!
Prima una piccola foresta di Araucarie, delle specie di pini dalla forma bizzarra che si trovano in sudamerica in pochi e piccoli nuclei di boschetti e che sono presenti sulla terra da 120 milioni di anni! Ma te lo immagini incontrare un essere che sta qui da centoventimilioni di anni? 


Poi dopo alcuni km costeggiando il lato sud del Lago di Curruhue entriamo in una foresta di faggi australi. Ecco i faggi australi valgono da soli il viaggio fino qui, giuro! Non abbiamo mai e dico mai visto una cosa così grande, imponente e fantasmagorica come questo posto, un posto magico, selvaggio, dove ti perdi in mezzo a questi giganti di cinquanta metri di altezza e ti senti piccolo piccolo


dove incontri delle robe di 3 metri di diametro e chissà quanti infiniti anni di vita.


Alla sera ci accampiamo al Camping Libre poco camping – anzi per nulla – e molto libre. Siamo sulle ceneri del vulcano Achèn Niyeu che 400 anni orsono ha sputacchiato fuori un po' di roba che ha riempito parzialmente il lago Huechulafquen e sulla cui colata hanno iniziato a crescere i faggi australi, solo che qui sono piccoli, paiono dei Bonsai, è perchè prendono molto meno nutrimento e acqua dei loro maxi cugini che stan lì vicino a 100 metri di distanza. 


Al campeggino libre incontriamo Daniel, incredibile qui in mezzo al nulla, se ne va in Cile anche lui. E incontriamo anche la pioggia e la neve (ebbene si, le cime si sono già imbiancate)


e la nostra amica disorganizzazione. Alla partenza da San Martin pensavamo massì che ce la facciamo ancora a comprare tutto il necessario per la notte e ora ci ritroviamo a cenare con riso in bianco con le uova il tutto cotto nella gavetta direttamente sulla brace perchè la camping gaz è senza gaz. In più siamo in Patagonia con una tenda decathlon da 20 euro e la notte diluvia, ahahah! Ma ci divertiamo un casino.


Ancora due righe sulla laguna del toro, un altra perla che esce dal parco del Lanin. Te ti fermi e ti trovi a passeggiare sopra una colata lavica che è diventata il fondo di un ansa del fiume, che adesso a fine estate è in secca. Intorno foreste di faggi australi con radici in cui entra una persona, sulla lava muschi e licheni e nell'aria umidità tropicale, e sopra di noi suoni di uccelli che sembrano usciti dalla preistoria. Aspettiamo solo che esca uno pterodattilo.

1 commento:

  1. http://www.freewebs.com/lord_ofthe_rings/Nazgul4.jpg

    sarà mica lo stesso??

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