giovedì 23 febbraio 2012

Shivaratri


Il 20 Febbraio e' la festa di Shivaratri, il giorno sacro in cui Shiva si uni in matrimonio con Parvati, festeggiato in tutta l'India dagli Indu', e a Varanasi accadono cose bizzarre. La notte prima una folla immensa di ragazzini tra i 15 e i 25 anni tutti maschi, ma veramente, ci saranno un milione di maschi che si imbibinano di bangh lassi, latte alla marijuana, e iniziano a camminare per 80 Km in giro per la citta', una specie di cammino sacro, quelle robe un po' da fondamentalisti. Camminano e camminano e urlano contro tutto e tutti e piu' di una persona ci ha consigliato di allontanarci, sono allupati (strano!) e aggressivi, fondamentalmente innocui, ma non e' piacevole stare in mezzo a loro. Sembrano un fiume in piena.

Il giorno seguente e' la festa vera e propria e stanno tutti rinchiusi nei templi a pregare, la sera al tramonto tutti in riva al Gange ad accendere candeline da affidare al sacro fiume.

Cerimonie dai risvolti curiosi avvengono in tutti i Ghat, la piu' grande si svolge al Dasaswamedh Ghat, dove un tipo canta e alcuni uomini eseguono una serie di rituali.


E' pieno zeppo di gente, soprattutto pellegrini, che assistono la cerimonia. Si sta bene, c'e' un aria intensa e cordiale.

Sono sempre rimasto colpito da quanto questi fenomeni di natura religiosa riescano a coinvolgere profondamente le persone, parlo in genere di tutte le religioni. Versa l'acqua, agita il fuoco, lancia i fiori, fai il bagno, il segno della croce, inginocchiati, tutte ste cose mi sono sempre apparse come fenomeniche illusioni. Eppure ci credono davvero, e come se ci credono.


Credono alla piu' grande panzana della storia, non una delle bugie, o una parziale bugia, no, la piu' lunga, duratura e colossale palla che gli uomini siano mai riusciti ad inventarsi e sotto la quale flagellano le loro vite.

Passeggiando lungo i Ghat ci imbattiamo nell'Agora, un uomo tutto ricoperto di cenere che recita una cantilena ed esegue alcuni rituali.


Agora in sanscrito significa senza paura. Costui si ricopre della cenere che avanza dai cumuli dove sono stati cremati i cadaveri e beve sangue da teschi umani! Straordinarie le contaminazioni che l'induismo concede al proprio credo, se ne vedono di tutti i colori e va bene tutto, ma proprio tutto...

Ma la scena piu' incredibile avviene all'Harischandra Ghat, che e' un Ghat molto antico, il secondo in ordine di grandezza dove vengono cremati i cadaveri. Ecco immaginate la scena, simile a quella che avevo gia' descritto sul post del Marnikarnika Ghat. Processioni, roghi con cadaveri che stanno bruciando, parenti che osservano, cerimonie funerarie, odore di bistecca, qui si sente piu' che al Manikarnika Ghat, cagnetti che si contendono resti scampati allo smaltimento definitivo, e poco piu' su, parlo di una decina di metri non di piu', hanno sistemato alcune gigantesche casse e organizzato un rave! Non sto scherzando, una festa con musica tekno, ma mica una festa qualunque, no. Qui ballano bambini dai 3 ai 15 anni, tutti piuttosto derelitti, sembra che vengano da qualche slum da come sono conciati.

Qualcuno, in tenera eta', sembra che abbia pure assunto qualche droga a giudicare dall'espressione del viso.

Intorno gente che passeggia, piu' oltre un piccolo tempietto con un sadu che restaura il contorno in muratura. Ma non e' mica finita, durante la serata ecco spuntare due enormi marmitte ricolme di latte, ma non di un qualunque latte, e' il famigerato bangh!

Come api attirate dal miele, come scimmie inebriate dalle banane, come vampiri allupati dal sangue, ecco che decine di giovani e di bimbi si precipitano con i loro bicchieri a implorare un po' della sacra bevanda distribuita da due omaccioni

Incredibile vero? Di qua musica tekno, di la' cadaveri che bruciano. Di qua bimbi che ridono sconvolti dal bangh, di la' parenti che osservano silenziosi, di qua festa e casino, di la' santoni che recitano mantra funerari.
E la nostra morale?
Completamente annegata nel delirio di Varanasi!
Ma grandi indiani, ci porterei i preti in vacanza qui....

Manikarnika Gath

Il Ghat dove ci si dissolve nell'assoluto e si ritorna fisicamente al Tutto liberandosi definitivamente del crudele e doloroso ciclo della vita
Non ci sono immagini per illustrarne il contenuto, non e' possibile fotografare e di fotografare vigliaccamente di soppiatto, come avevo ben imparato a fare da giornalista, non mi interessa.
E' una fotografia che non mi interessa, sebbene intorno a me si rivelino scenari incredibili.
Osservo e lascio che le parole provino a ricostruire questo teatro 
Una sensazione tra l'attonito e lo stupefatto mi attraversa, ma non e' come credevo
L'idea di quello che dovra' essere, di quello che sara' per come ce lo aspettiamo, distrugge la magia del fenomeno, relegandoci al ruoloo miserabile di giudici e compromettendo l'esperienza
Nessuna emozione mi turba, credevo di aver paura, di aver nausea, di sentire puzza di carne arrostita, come quella volta, tanti anni fa, quando, pivelli, trovammo quel cadavere che bruciava durante le nostre scorribande ai bunker del monte Moro.
Niente di tutto questo.
Mi siedo sulle gradinate che scendono verso il fiume. 
Osservo.
A destra e sinistra delle scalinate vi sono due gradoni e sotto altri due, grandi come un campo da pallavolo
Ognuno di questi gradoni contiene tre pire di legna che bruciano, ognuna a diversi stadi di distruzione
Distruzione di corpi
Incenerimento
Cremazione
I corpi sono coperti di legna tranne la testa e i piedi che spuntano, avvolti in teli dai colori diversi, bianco per gli uomini, dorato per le donne, rosso per le donne anziane
Man mano che la pira brucia, bruciano anche i teli, rivelando tutte le grottesche forme che assumono i cadaveri che bruciano
A destra vedo due piedi neri e gonfi che friggono, poco dopo si avvicina un Dom che con un bastone li riversa sopra il fuoco che brucia, con i moncherini di ossa che spuntano
A sinistra una faccia che va perdendo velocemente la sua finionomia umana
I Dom curano sapientemente la brace in modo che nulla rimanga se non cenere, a volte dalla loro sapienza sfuggono lievi errori, e i cani lo sanno, che famelici si aggirano intorno ai fuochi contendendosi pezzetti di gustose costine.
Improvvisamente urla dietro di me, sta arrivando velocemente una processione con alcuni uomini che portano una barella di bambu' con sopra un corpo avvolto in un drappo dorato, contornato di fiori arancioni, cantano una nenia, dietro diverse persone, credo i parenti, seguono con aria seria accompagnando il canto 
Scendono le scalinate, portano il corpo fino alla riva del fiume e lo immergono nell'acqua, poi lo estraggono e lo depositano in attesa che si liberi una pira... poi lo cospargono con un fluido
Mi accorgo che di corpi in attesa ve ne sono diversi, tutti in coda in attesa del fuoco eterno
Stanno li sotto, in fondo alla scalinata, davanti a me, poco oltre vedo gironzolare una mucca, che va mangiandosi i gustosi fiori arancioni che avvolgono i morti, nessuno si cura di lei
Oltre il bovino sta la riva, e inizia l'acqua sacra del Gange, osservo alcune persone che stanno in acqua fino alla vita, proprio accanto ai cadaveri che vengono immersi
Hanno in mano delle grandi ciotole e dal fondo del fiume tirano su grandi quantita' di melma, proprio dove viene gettata la cenere
Cercano denti d'oro e qualsiasi altro oggetto di valore sfuggito al rogo purificatore della cremazione
Tutto e' uno, non c'e' giudizio, non c'e' condanna, tutto si svolge cosi come e', e tutti sanno quello che devono fare
Mi bruciano gli occhi, folate di vento portano il fumo nella mia direzione
Mi devo scostare perche' arriva un altra processione, praticamente ogni 5 minuti arriva un nuovo morto con tutti i compiti che cio' significa
Vedo barche cariche di legna che aspettano di essere scaricate, e devo di nuovo spostarmi quando magri uomini mi chiedono spazio per passare con le spalle cariche di tronchi. Le portano di sopra alla bilancia, dove saranno pesate per stabilire la quantita' - e il prezzo - che servira' per la cremazione
Sopra di me un piccolo tempietto con un fuoco eterno, si dice che bruci da 3mila anni ininterrottamente
Dentro un brulicare di gente, parenti, curiosi, anziani che osservano come andra' anche per loro a finire, santoni, sadu che recitano i lor mantra e eseguono le appropriate mosse rituali
Sopra vecchi palazzi anneriti, in queste catapecchie terribili vanno a passare gli ultimi giorni della loro vita i poveri che vengono qui per morire e non possono permettersi altro luogo in cui stare
Ce ne sono diversi di posti cosi', non oso immaginare come sara' la vita li' dentro, la vita che volge piu' o meno rapidamente al termine
Mi allontano verso i vicoli dietro il Ghat, mi siedo a prendere un Chai seduto su un tronco in mezzo alla stretta via e si avvicina un losco figuro, piuttosto malpreso, mi vede con la macchina fotografica e mi invita a seguirlo
So benissimo che cosa vorra' da me, ma lo seguo lo stesso
Mi porta su un balcone sopraelevato e mi invita a scattare fotografie, lui lavora li e ha il permesso di dare il permesso, e intanto mi racconta la storia di come funziona il Ghat e del suo lavoro, occuparsi dei vecchi moribondi e spillare soldi ai turisti vogliosi di immortalare scene splatter.
Non mi interessa, saluto e vado
Mi giro ancora una volta, tra i fuochi un ragazzino felice fa volare alto il suo aquilone azzurro

Il fantastico mondo incantato di Varanasi

"Vi insegnerò a vincere la paura: con me sarete pronti a vedere tutto, a udire tutto, a provare tutto, a toccare tutto. I sensi non hanno limiti ma la morale è fatta di paure.
Vi farò vedere l'immensa palude delle vostre pulsioni, quelle sublimi e le più tenebrose. Sono la forza oscura che dentro di voi risale verso la luce.
Dal centro delle profondità, dai sotterranei del mio essere sboccia la mia energia creatrice. Affondo le radici nel fango, quello più denso, più terribile, più insensato.
Come una fornace ardente, il mio sesso esala desideri che aprima vista paiono di natura bestiale, ma sono soltanto il canto che si cela nella materia fin dall'origine dell'universo.
Il mio intelletto, luce proveniente dalle stelle, fredda come l'infinito, agisce sul calore eterno del magma per dare origine al ruggito creatore.
Cielo e Terra si uniscono in questo grido risvegliando il mondo."
Questo pezzo di Jodorowski che mi son trovato stamattina postato sulla bacheca di Facebook da Vita e' assolutamente perfetto per descrivere l'incredibile mondo di Varanasi
 Il luogo dove non ci si annoia mai, dove mille avventure si celano dietro ad ogni angolo, dove e' come se fossi caduto in una dimensione parallela in cui tutto quello che hai visto e conosciuto non esiste piu', dove ogni scena sembra recitata apposta per te da attori, pagliacci e saltimbanchi, dove ogni regola morale e ogni costume si fondono insieme in un grande brodo primordiale.







Passeggiare per i Ghat e' un esperienza che si puo' ripetere ogni mattina e ogni sera e non e' possibile annoiarsi, ad ogni singola gradinata un tripudio di emozioni, di colori, di santoni, di paura, di schifo, di bestie, di pulito, di morte, di allegria, di tristezza, di vita, di amore, di preghiera, di cannibalismo, di abluzioni, di lavaggi, di crudelta', di miseria, di sorrisi, di gioco, di musica, di danza, tutto di tutto. 










Indian Railways 1


Ci avviamo verso il treno, intorno a noi decine di venditori ambulanti offrono chai, biscotti, acqua, frittelle. Tutti ti osservano e ti chiedono se vuoi qualcosa, qualche mendicante derelitto ti chiede dei soldi.Sentiamo delle urla. La polizia sta manganellando la folla.


Una folla di disperati che vuole salire sul treno, sui vagoni di seconda classe che non hanno prenotazione, il primo che sale si prende il posto, gli altri viaggeranno anche 20 ore in piedi.

La calca e' violenta e la polizia picchia giu' duro. Le ferrovie si aprofittano del bisogno che ha la gente di viaggiare. E della loro condizione di poverta'. Nessuno protesta. Guardate come viaggeranno.

Sono in coda da due ore perche' il treno oggi parte in ritardo.
Bisogna ancora caricare tutti questi pacchi.


Sono irrequieti, ma riescono a sorridere, gli indiani sorridono sempre, e' una cosa stupefacente.

 
Il viaggio in treno inizia presto, occorre svegliarsi di buonora per andare in stazione a prenotare il posto. Giacche' in India i posti sono prenotabili fino a 90 giorni prima e giacche' tuuuuutta l'India si muove in treno, visto che costa pochissimo. Allora per quelli dell'ultimo minuto, per i turisti, e per farci la cresta, le ferrovie riaprono la corsa al biglietto 24 ore prima della partenza, ma i biglietti si esauriscono in 10 minuti. Bisogna presentarsi in stazione almeno 2 ore prima, dice il solerte impiegato dietro lo sportello.


Andiamo alle 6 e questo ci troviamo davanti. Gli indiani stanno cosi' in coda, le loro distanze personali non sono proprio come le nostre

Per fortuna la coda riservata alle donne permetta a Paola di avanzare al ventesimo posto e guadagnare la prima fila allo sportello per stranieri. Abbiamo ottenuto l'agognato biglietto!

Il treno e' lercio, e' vecchio e sembra che stia in piedi per miracolo. I sedili sono neri e i supporti arrugginiti, fa un caldo infernale, viaggiamo con tutte le porte aperte, cosi puoi sederti li e goderti il vento sulla faccia, facendo attenzione a che non ti colpisca lo scracchio di qualcuno o i rifiuti del pranzo di qualcunaltro.


I cessi sono inguardabili, a destra una turca a sinistra un gabinetto. Pero' funziona tutto, c'e' l'acqua e sono puliti, a fine viaggio saranno cosparsi di una melma marrone. Gli scompartimenti sono a 6 letti, la gente sonnecchia sotto l'afa del pomeriggio.

Il treno sbuffa lentamente attraversando la pigra e arroventata campagna del povero Andra Pradesh. Sopra noi potenti ventilatori girano veloci per cercare di mitigare un poco la calura. Il treno, manco a dirlo, e' strapieno. Gii indiani hanno un curioso senso dello spazio personale, o meglio, sembra che non ce l'abbiano. Di giorno si viaggia su due file di sedili uno di fronte all'altro, scompartimenti da tre piu' tre. Di notte si alza il poggiaschiena e tutte e 6 le persone dormono. Sono tutti posti prenotati, eppure ogni tanto sale qualcuno, gira qualcunaltro, e si siede li insieme a te, e da 6 posti spesso diventano 8 o 10, tutti seduti li a conversare o a mangiare o a dormire. Nessuno dice niente, tutto fila liscio, ci si stringe e basta.

Osservando fuori dal finestrino tra la bruma mattutina vedo i culi di uomini che cagano sui binari, le dita di altri che si lavano la bocca ai bordi di un putrido laghetto in mezzo a cani rognosi e maiali zozzi che mangiano sopra una distesa di rifiuti posti dietro ad un piccolo ammasso di casupole decrepite.
Il mattino indiano. La gente passa indifferente.


Sotto di me il cadavere enorme di una mucca che non e' riuscita a scampare un treno in corsa, dev'essere successo da poco perche' sembra fresca fresca. Lungo i binari decine di cani cercano qualche avanzo gettato dal treno.


Una famiglia si siede di fronte a noi, un uomo adulto, una donna adulta, una ragazzina madre con il figlio, il cui uomo e' il padre. L'uomo tira fuori una pila di gavette unite da un lastrino di ferro, distribuisce pentolini a tutti e tutti si mettono a cenare, riso e un qualche sugo indiano di accompagnamento. Noi non abbiamo nulla perche' eravamo convinti che passassero i soliti venditori ambulanti, ma non si sono visti. A fine cena l'uomo, che non spiccica una parola di inglese, apre un cartone con lo spago, ed estrae dei bananoni fritti, fritti che contengono cocco e semini di anice. Fantastici! Buonissimi e gentilissimi loro. Sorrisi, ma niente parole.

Un ragazzo ed un uomo ci accompagnano per un tratto e ci mostrano orgogliosi le miniere di carbone che si vedono in lontananza. Attacchiamo a parlare, sono 2 operai che vanno ad asfaltare strade su al nord. L'uomo e' piuttosto rozzo, e' ben vestito, va in giro per il lercissimo treno a piedi nudi, quando parla fa un casino colossale, ad un certo punto si alza e pulisce il suo sedile superiore dal riso caduto dal suo pranzo buttandolo tutto in testa a Paola! Oh! Sorry! Sono fatti cosi'...
Anche quando arriva il controllore devono farsi i cazzi degli altri e gli stanno tutti addosso


In treno circolano continuamente tutti i tipi di venditori ambulanti che urlano e sguaiano pubblicizzando i loro prodotti...


Chai, Coffee, Byriani, Pakora, Biscuits, Water, Nuts eccettera eccetera, generalmente e' sempre roba buona, tranne il Chai o il Coffee che non ci siamo osati a provare.


Oppure puoi anche scendere lesto alla stazione e prenderti le frittelle frittosissime al baretto sui binari, che sono pure buone. Dopo che hai finito il pranzo con i rifiuti hai due possibilita'. La maggior parte li abbandona sul pavimento, i restanti li gettano dal finestrino.


Quando noi li conserviamo in un sacchetto ci guardano perplessi e ci invitano a buttarli dal finestrino! Poco dopo passera' un bambino sporchissimo, che accucciato raccogliera' con uno scopetto tutti i rifiuti sotto i sedili in cambio di un offerta, li portera' in fondo al vagone e li consegnera' anch'essi al secolare smaltimento biologico. In definitiva quindi tutti i rifiuti finiscono fuori dal finestrino. Con buona pace degli ambientalisti europei. Amen.

Si fa sera, il viaggio e' scomodo, ma l'ambiente e' rilassante, qualche mendicante passa, ma non c'e' mai la sensazione del pericolo.


Arriviamo in stazione e un uomo ci guarda severo. Da ora in poi fate attenzione! Scendo a fare un giro in stazione, e in giro e' pieno di mostri. Nulla di che, ma la miseria e' proprio palpabile.
Salgono una donna con due bimbi piccoli piccoli. Si siedono nell'intercapedine tra i vagoni e si mettono a mangiare per terra. Sono lercissimi.
Salgono un bambino di 6 o 7 anni con una bimba che ne avra' si e no 3. Lui suona un tamburello e lei come una scimmietta si infila in un cerchietto metallico. Piange. Sta evidentemente male, ha i conati. Continua lo spettacolino. La gente ride, offre monete perche' lo show vada avanti. Siamo attoniti. Ma che cazzo di mondo di merda e' questo?

Poco dopo passano due trans adulti e una prostituta che avra' 13 anni... palpano tutti gli uomini e si esibiscono in una provocante danza, sono a caccia di clienti, scivolano via lungo i vagoni.
Continua a salire gente e a sistemarsi a dormire nei corridoi e in tutti gli spazi liberi.
Il treno fischia e scivola via veloce nella notte.