giovedì 5 maggio 2011

In giro per la Bolivia

Torniamo a Buenos Aires, ancora il tempo di guardare fuori dal finestrino, tutte le belle immagini che questo straordinario e zoppicante paese ha da offrirci


viaggiamo veloci attraverso strade sterrate e sconnesse, sempre su altipiani collinosi, ma di tanto in tanto improvvisi si spalancano dei profondi canyon che scendono per centinaia di metri, costringendo gli abili autisti a spericolate manovre lungo i tortuosi e pericolanti tornanti....
Sudo freddo, quando addirittura innesta la retromarcia, dopo essersi appropinquato fino al ciglio


Pausa ad Atocha, paese di tradizioni minerarie, fucili in una mano e dinamite nell'altra, nella migliore tradizione


zampetto lungo il fiume-cloaca dietro la stazione degli autobus, intorno a me merda, rumenta e perri in cerca di cibo, oltre che a una sinistra icona.


Torno al terminal e vado al bagno, che ridere, hanno messo il pisciatoio degli uomini sotto una grande finestra, te urini e la gente che passa contempla curiosa il tuo uccello. Esco, salgo sull'autobus, e a Paola è esploso un altra volta il naso, scherzi d'altura....


Arriviamo infine al confine, A Villazon è tutto un brulicare di mercanti, come tutte le città di confine è molto conveniente comprare la merce qui, solo noi babbi non lo sapevamo e abbiamo acquistato a Uyuni, che ci importa compriamo anche qui. Ceniamo e passiamo indenni il confine, siamo di nuovo a La Quiaca.
Osserviamo curiosi il gran daffare che si danno i boliviani mentre caricano le loro mercanzie sui pullman argentini



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