sabato 20 agosto 2011

Foreste di Sardegna

La Sardegna è una terra antica. Lo dimostrano le sue paleoforre, i suoi immensi bastioni, e le sue meravigliose foreste. Per fortuna non sono state tutte completamente rase al suolo, se non ricordo male il fascismo utilizzava la Sardegna come legnaia devastandone secolari ecosistemi.

 
Tra le molte viste, e le moltissime da vedere, ne portiamo 2 all'attenzione. Sono posti magici, dove quando entri basta sedersi e ascoltare, dove diviene del tutto naturale abbandonare l'io e la mente con le sue identificazioni e i suoi pregiudizi ed entrare in contatto con il sé e la sua trasposizione con il tutto. Dove percepire la natura e la sua armonia è immediato ed intuitivo.
Vale veramente la pena fermarsi ad osservare le macchie luminose che scendono dal cielo e dipingono il sottobosco di straordinari cromatismi, dal verde buio e tenebroso degli anfratti all'accecante bianco del sole che si insinua tra i rami che si stagliano fitti al cielo.
Gli alberi sono quasi tutti lecci e nel corso dei secoli sono cresciuti facendosi largo tra immense pietraie, scavalcando e attorcigliandosi intorno a enormi massi e disegnando forme bizzarre.

Uno è il bosco dei Sette Fratelli, che si trova giù dalle parti di Burcei, dove la 125 scollina per scendere nel suo ultimo tratto verso Cagliari. Qui il ginepro e il mirto riempono l'aria di aromi e profumi intensissimi.




Sono due estati che viviamo ai margini del bosco, nella zona di Castiadas, e abbiamo avuto la fortuna di incontrare molti simpatici ospiti del parco, ricci, cinghiali, barbagianni in gran quantità, poi civette, donnole, il raro tritone sardo e il maestoso cervo sardo, che qui la fa da padrone.

Ma il posto più magico, dove vieni letteralmente rapito dalle emozioni è la foresta di Monte Arbu, in Barbagia, verso Seui. Sembra che qui maghi e folletti si diano appuntamento ad ogni tramonto per i loro strani sortilegi che avvengono alla base di ripide falesie calcaree.




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