giovedì 21 luglio 2011

Mercatini

Ed eccoci qua nel profondo sud della sardegna, per affrontare questa lunga e incerta stagione di bancarelle al mercatino di Costarei, giù nel torrido Sarrabus (ieri 38 gradi e scirocco a bomba).


Incerto questo mestiere lo è per definizione, ogni anno soggetto a fluttuazioni dovute a croniche instabilità, la disorganizzazione, spesso in malafede, dei comuni e delle relative delibere, per cui non sai mai se lavorerai ancora nel posto dove hai sempre lavorato, e se ci lavorerai non sai in quale luogo del paese ti metteranno, e l'andamento del turismo, sempre soggetto a variazioni, oltre che il gradimento del prodotto che proponi. 


Quest'anno si sono aggiunte le compagnie dei traghetti che hanno alzato mostruosamente i prezzi – tutte assieme – logica conseguenza, nessuno viene più a fare le vacanze nell'isola. Questa volta l'hanno fatta troppo grossa, non conosco le congiunture internazionali del mercato e dei prezzi del petrolio, ma la situazione Tirrenia e il “cartello” venutosi a creare puzzano un po', cosi ci convinciamo che forse hanno voluto un po' aprofittare del boom delle vacanze in Sardegna degli ultimi 10 anni, dandosi la zappa sui piedi però, specie in un periodo di crisi come questo. Addirittura stanno annullando corse e accorpando navi adesso. E la conseguenza diretta è... mercatini vuoti.


All'interno del mondo dei mercatini serpeggia già un certo nervosismo, sebbene sia un usanza piuttosto diffusa quella di fasciarsi la testa dopo appena 2 settimane di lavoro, se gli incassi non sono all'altezza.... Ma la gente è così e va subito fuori, il vero ambulante è uno che se guadagna poco si incazza dalla prima sera.
Sta di fatto che i segnali non sono buoni, poca gente e tanto vento, sempre vento, se non è il bollente Scirocco è il potente maestrale, che ci ha già rovesciato il pantografo una volta! In questi giorni non accenna a diminuire, ieri sera ha fatto volare l'ombrellone di un amica sulla bancarella di un altra, qualche giorno fa erano tutti presi a correre dietro ai propri oggetti che fluttuavano, le bancarelle volanti! Quale miglior esempio della precarietà di questo mondo!
Ecco, questa precarietà, non piacevole, alcuni ci scapperebbero di testa, è però bilanciata da una grande libertà. Improvvisamente sei libero. Libero di decidere del tuo tempo, libero di goderti la vita, libero di organizzarti il lavoro, di andarci quando e come ti pare, libero di cambiare e di tornare. La libertà di tempo è totale, e visto che lavori in località turistiche, lo passi in luoghi assolutamente meravigliosi. 


Nessun commento:

Posta un commento