mercoledì 22 giugno 2016

Ciao Chiara tu sei la Chiarezza



Esistono momenti in cui la percezione si amplifica
Esistono momenti in cui sei fortunato e riesci a coglierla
Non sono mani che afferrano perchè hanno compiuto una qualche azione, sono mani che ricevono
Sono sinapsi che vibrano, sono occhi che guardano, sono pori che percepiscono un dono
Intuizioni e mai deduzioni
Tremando prendo la macchina in mano e scatto....
Lo scatto della vita
Vita nel senso di vita che ho davanti, vita nel senso lo scatto più importante
Non è mio lo scatto, non sono mai state mie le foto che ho scattato
Intuizioni e mai deduzioni
Un fagiolo tremolante ricoperto di vernice bianca si agita su una pancia sorpresa ed entusiasta
Abbiamo camminato insieme 42 ore lungo questo sentiero impervio, tu le gambe e io l'albero
Ore in cui ho visto il dolore e l'agonia, ma che non erano accompagnate da sofferenza
Tutto era amore e comprensione, anche i momenti più bui in cui sembrava si perdesse tutto, il coraggio, le forze, il senso
Tutto era qui e ora, tutto era presenza
E lo era necessariamente
Tutto questo tempo, tutto questo dolore per la spinta finale
Si risolve tutto nella spinta finale, quando, esausti, si crede davvero di non farcela più
La spinta finale, quella che libera tutte le energie trattenute e contratte, le aspettative, i dubbi, l'angoscia, le paure
Quella che consegna la vita nelle nostre mani, quella che scioglie tutte le tensioni in un fiume di  lacrime
Ci vuole una grinta davanti alla quale non ci si può non inchinare e togliere il cappello
Onore alla donna, onore alle donne...
Brave, brave Paola e Chiara!
Benvenuta piccola Chiara, siamo già profondamente innamorati di te



martedì 30 giugno 2015

Sintra 2015



Le esperienze sono utili ma si dimenticano. Conta più la determinazione.
La determinazione. Il vero scopo che ti prefiggi una volta che hai visto.
Inutile toccare il cielo se poi ti impigrisci nella melma
E stai attento ai giudizi. Attento a come veicoli i rapporti abusando del senso di colpa dell'altro.
Osserva quanta violenza si nasconde nei rapporti con le persone.
Fai le cose con calma. Senza fretta. Guardati intorno. Percepisci con precisione i tuoi sentimenti.
Osserva i tuoi errori e lasciali andare. Ti sono serviti. Perdonali
Fiducia. Non sono io che decido, sono la vita che decide. Io non esisto. La vita sì.
Lascia che le cose avvengano. Smetti di fare il salmone e abbandonati alla corrente.
Passo dopo passo. Se non accetti il punto in cui sei e sei stato non puoi avanzare.
Accettazione. Accetta e guarda le tue paure. Là dietro si nascondono grandi tesori
Guarda la gente negli occhi. Godi di quello che ha da offrire.
Individua e molla uno per uno quei condizionamenti che avvelenano la tua libertà.
La vera libertà è mollare i filtri con cui si osserva il mondo e cogliere il meglio che la vita offre.
Liberarsi da idee condizionamenti e pregiudizi ci permette di lasciarci investire da emozioni e stati reali e non edulcorati presi da uno spazio neutro. Stati che cogliamo, ma che non ci appartengono. Essenza di amore, bellezza, entusiasmo. Quanti possono dirsi liberi? Questa è la sola vera libertà.
Fai un passo verso la vita e ti si spalancherà l'universo.
Meravigliati di quello che ogni secondo ti porta.
Ogni secondo.
Attendi la grazia del dono. Senza cercarla. Ogni istante è un dono.
Un dono che riserva sempre una sorpresa. Un messaggio. E va ringraziato.
Vivi la vita come se non ci fosse un domani. Incanala l'energia e la creatività. Gioca con la vita. Ricordati che tutto è illusione ma che i tuoi sentimenti sono reali.
Gioca come se fosse reale sapendo che non lo è.
Marchiati a fuoco che la bellezza è sempre e solo negli occhi di chi guarda.






lunedì 20 ottobre 2014

Brjuni 2014


Biciclette attraversano la notte, come un fluido che continuamente si allarga, si accorcia e si allunga, escono dal buio del bosco ed entrano nella luce di una luna piena che così luminosa non è mai esistita.

Enormi pupille osservano.

Le biciclette sono tante, il fluido è uno. Sento i fotoni della luna sulla mia pelle. Sento le emozioni e i pensieri attraversarmi. Vibrazioni d'amore che non avevo mai provato. Mai così. L'aria diventa spessa, lattiginosa. Ovattata. L'amore è dappertutto e io sono amore. Non c'è nulla che non ne sia pregno. Mi vengono le vertigini. Sento che non sono più così bravo a guidare la bici. È una roba profondamente fisica.

Fisica.

Non esiste nulla al di fuori di questa vibrazione.

Si tratta di sincronizzarsi.

Sincronia...

Prendo la scopa e spazzo. I pensieri, le ideologie, i giudizi.

Spazzo...

È l'alba.

Osservo il solito mare, il cielo e le nuvole.

Noo... ma proprio no!

La manifestazione di questo, forse sì.

Ma ciò che osservo sono il mare, il cielo e le nuvole.

E tutto è così pieno, così intenso e così saturo. Tutto è denso di questa vibrazione. E l'unico modo di percepirla sta lontano dal mio io. Ma è qui. Qui. E ora. E io non sono ne qui ne lì. Sono. Ovunque. Dentro le cose. Parte delle cose. Dissolto. Vaporizzato.

La trascendenza è una cazzata. Tutto è qui, immanente. Tutto è percepibile attraverso questa vibrazione. Movimento. Vento che increspa la superficie del mare.

Non posso non essere grato. Scende in me una sensazione di profonda gratitudine.

Ecco. Tutto quello che è stato, le azioni e i pensieri e le lotte e la fatica e la sofferenza sono stati passi necessari ad arrivare qui. Necessari quanto immaginari.

Quanto sbattimento per trattenere tutto questo. Quanto dolore.

E mentre osservo le navi da combattimento in fiamme affondare al largo dei bastioni di Orione che appare lì, benevolo e basso all'orizzonte, le lacrime salgono generose.
Quante lacrime. Quante.

La guerra è finita. È ora di tornare a casa. È ora di aprire le finestre e far entrare l'aria

È ora di far entrare il Vento


martedì 28 maggio 2013

Colori di Sicilia

No dai però saremmo ingiusti a raccontare solo delle minchiate partorite dalla mente di un bel pò di folli, la Sicilia sa essere anche molto altro...

E' una signora che stende i panni sui tetti di Modica

E' un baldo signore che squadra da sotto il suo elegante cappello bianco a Noto

E' un piatto di busiata con pesce e pomodorini e un bicchiere di vino bianco

 E' una scultura in ferro al Bellomo che riproduce la peste con tanto di ratti che mangiano i cadaveri
Sono i balconi...

e i tavolini nelle strade

 Sono due bimbi che si divertono a giocare alla trottola a Noto

E' un viandante che cammina di notte per i vicoli di Ragusa Ibla

E' un pescatore sulle rive del mare

E' il raffazzonatissimo mercato del pesce di Catania che si tiene proprio sotto il comando della Municipale (fantastici!)

Sono i cazzoni del Bar Turrisi di Castelmola

E' lo specchio e il rubinetto del bagno del Bar Turrisi di Castelmola

Sono le api cariche di cassette alla fine del mercato

E' il nome di questo peschereccio di San Vito lo Capo

E' il latte di mandorla al chioschetto

E' il parco di Erice immerso in una nebbia scozzese

Sono le barche di ogni porto

E' la ceramica della scalinata di Santa Maria del Monte a Caltagirone

Sono le cassette di fragole mature a 3€ gustate in mezzo ai campi fioriti

Sono i tetti di Ragusa Ibla

E' il cognome di questo tipo (stupendo!)

E' un portico sgarruppato

E' il pesce fresco, buono, saporito e che non costa niente

E' Michele l'arrosticciaro del Borgo Vecchio a Palermo

Sono le bizzarre figure delle macabre Catacombe dei Cappuccini, una bimba...

...una serena figura appoggiata...

...un prete

Sono i colori della primavera, una farfalla azzurra...
...le piantine rosse e bianche che crescono sul calcare...

... un bombo che impollina...

...i colorati contrasti di un giardino

Sono le migliaia di rondini che volano nei cieli sopra le chiese di tutta l'isola

Il sonno della ragione genera mostri

Pare che in sicilia in ogni luogo che richiami in qualche modo un ideale di bellezza gli abitanti abbiano smodato bisogno di aggiungere un bello scheletro di cemento. Ne sentono il bisogno.
In ogni spiaggia, parco archeologico, montagna, riserva c'è sempre un bell'ecomostro in vista.
Uno dei più incredibili è quello che sta alla Scala dei Turchi


Bello no? E perchè allora non raccontare dell'ingresso a Porto Empedocle-Dehli?
Entrare a Porto Empedocle venendo da ovest è come entrare a Dehli, o qualsiasi altra miserabile città indiana; palazzoni fatiscenti con vetri rotti e antenne penzolanti fanno da ingombrante cornice a strade il cui decrepito asfalto lascia presto spazio a distese di terra e pietre, campi di gioco ideali per piccoli bimbi che altro non possono fare che rincorrere una lattina vuota. Rigattieri e tapullanti tentano di vendere rimasugli di ogni cosa lungo la strada. In lontananza deserti viadotti di mostruoso cemento armato costruiti per mortificare l'immaginazione verso uno squallido nulla. Poco oltre desolati scali ferroviari in totale preda di rifiuti e rampicanti.
Aria inquinata e calore insopportabile. In qualche modo anche qui abbiamo guadagnato il nostro viaggio esotico...

Davanti al centro storico di Modica una collina puntellata di buchi neri delizia il panorama degli esteti del pilone. Il più bello sta in alto...


Dentro la riserva di Vendicari, uno dei posti più belli di tutta la Sicilia, oasi natura per migliaia di uccelli, hanno pensato bene di dare asilo anche a due specie cui tengono molto: i sacchetti di plastica, che nuotano felici davanti alla vecchia tonnara


E pure residui di olio, come ha fatto ad arrivare fino a dentro la palude non lo so proprio


Poi mentre torniamo al pulmino dalla bella gita e siamo nel parcheggio a rilassarci sentiamo d'improvviso uno schianto; usciamo e ci sono due tizi davanti a noi che hanno appena distrutto il lunotto di un auto e stanno arraffando tutto quel che c'è dentro... Mi avvicino, mi vedono, salgono in macchina e scappano. Cioè, tutto davanti ai nostri occhi...

Usciti dal Parco delle Madonie, sotto una fitta pioggia, ci imbattiamo in un grande parcheggio usato come una discarica. Un immensa distesa di spazzatura con diversi maiali e cinghiali che ci grufolano sopra. Qui è davvero come in India. Peccato che diluviasse e non siamo riusciti a fare foto. Ne abbiamo fatta un altra nei prati di Gibellina


Qui a Gibellina l'interno delle vecchie case distrutte dal terremto vengono benissimo per la raccolta differenziata dell'amianto!


Ma ecomostri non sono solo gli scheletri di cemento o ferro arruginito abbandonati in giro. Gli ecomostri sono nella mente della gente. A Santo Pietro poco sotto Caltagirone esiste una bellissima riserva di sugheri, o quel che ne resta dopo anni e anni di incendi. Ci sono alberi secolari e animali "protetti". Insomma nei parchi dovrebbe essere così, no? Per terra troviamo una cartuccia.... e vabè


Poi un ceramista che ha qui il suo laboratorio ci racconta che turisti da lì non ne passano mai, non promuovono il posto e nessuno lo conosce. Vengono solo i locals a pasquetta a fare la giornata sui prati, stanno un giorno e quando se ne vanno è un tappeto di spazzatura per tutto il paese. Il vento e i cani randagi contribuiscono ad atomizzare i resti, cioè a disperderli in giro per km quadrati.

Poi ce ne raccontano una incredibile. Le due settimane di ferragosto il mare davanti a Giarre diventa offlimits perchè arriva l'orda dei barbari,  i coatti che stanno a Catania, quelli che abitano i quartieri borderline. Vengono in "vacanza". Con tende e vettovaglie occupano la spiaggia che diventa di loro proprietà per 15 giorni. Una volta è dovuto intervenire addirittura l'esercito

I muri di recinzione di alcuni vicini.... sono in giardino, o sono nella mente?


A proposito di Catania, al centro di Catania c'è una bidonville. Avete letto bene, una bidonville. Non che sia una notizia questa. Sulla Napoli Salerno ne avevo già viste altre di baraccopoli. Ma nel centro di una città devo dire mai. E come ha risolto la questione l'amministrazione comunale? Come a Padova. Mettendo 4 muri e chiudendoli dentro!

 
In campagna alle pendici dell'Etna gli agricoltori devono ogni volta portarsi a casa in città la motozappa e la motosega perchè se le lasciano chiuse nelle loro baracchette sui terreni spariscono sistematicamente. Chi le ruba? I vicini.... minchia che bella compagnia....

A proposito di campagna, vi siete mai chiesti che fine facciano tutti i poveri disgraziati clandestini che arrivano sui barconi in sicilia? Dopo essersela spassata nei CPT a 5 stelle per un paio di mesi in mezzo ai gentiluomini della polizia gli danno un foglio di via e li invitano ad andarsene. Ovviamente da soli, nessuno li accompagna alla frontiera. E dove andranno tutti questi poveracci? A Pachino. A Pachino in giro per le strade sono tutti immigrati. Tutti. E perchè proprio lì? Ovvio, perchè è facile trovare un lavoro, ove saranno trattati e pagati bene. Bravi gli imprenditori agricoli locali che danno del buon lavoro a questa povera gente in cerca di fortuna. Bravi!

A proposito di imprenditoria locale ci dicono pure che è prassi consueta che quando hai un lavoro in regola (e non sei nello stato) i tuoi contributi te li devi pagare da solo restituendo la somma corrispondente al tuo datore di lavoro che provvederà a versarli. I sindacati dicono che è meglio per te se stai zitto.

Siamo nelle Madonie, un magnifico posto in montagna pieno di bei sentieri ed escursioni. Mi sono scaricato un paio di mappe e di tracce da internet. A Petralia Soprana c'è il punto informazioni del Parco. Entro.
-Mi scusi mi darebbe una mappa con i seniteri? No, non ce l'abbiamo.
-Ah... allora mi darebbe qualche informazione su dove andare? No, non ce l'ho.
-Basterebbe anche qualche indicazione di massima, so che su internet qualcosa si trova.... Non saprei.
-Ah... Ma, senta, mi scusi, ma lei cosa ci sta a fare qui?
Farfuglia qualcosa e mi da due libri, la scultura nelle Madonie degli anni 50 e un altra puttanata che non ricordo più

Le strade dell'isola sono abbastanza disastrate, ma tutto sommato si va bene. I cartelli già ti mettono in difficoltà, devi andare che ne so a Piazza Armerina, un cartello ti da l'indicazione di svoltare a destra e all'incrocio successivo l'indicazione sparisce, tu vai a naso e regolarmente ti perdi in un circolo infinito.

A proposito di circolazione anche qui come in molti altri posti nel mondo sono arrivate le rotonde solo che non hanno ancora capito bene come funzionano e si continua a dare la precedenza a destra.

Visitiamo il museo archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, pieno di bellissimi reperti trovati tutti lì in giro. C'è veramente tanta roba interessante che si è mantenuta benissimo. Nella stanza dove è custodita la statua più preziosa, l’Efebo di Agrigento, hanno pensato bene di investire addirittura lo stipendio di un impiegato fisso, che sta lì solo per sorvegliarla. Oggi è il turno di una donna, che non trova miglior modo di utilizzare il suo tempo, che gracchiare ad alta voce al telefonino con un amica discutendo di vestiti e mercati.

Al gabbiotto per visitare il quartiere ellenistico non c'è nessuno, anzi è addirittura chiuso! Che ore sono? Mezzogiorno, ah! certo, saranno andati a mangiare. Ci tocca scavalcare come alle medie! Stavolta con il biglietto in mano però....


A Modica, come in tutto il sud, è il regno del Barocco. Ci sono chiese e monumenti bellissimi, ma come molte altre realtà in Italia anche qui i soldi per la cultura non li spendono. Esternamente le ristrutturazioni sono state fatte bene, internamente fanno schifo, mani di volgarissima pitturazza su tutti i colonnati....  oh! Sgarbi, ma dove sei?


Sempre a Modica i geni dell'amministrazione nel grande cortile di un palazzo comunale hanno messo una rete per non far volare i piccioni al suo interno. Si vedono spesso in giro, ma di solito ci si arriva facilmente. Qui no. Risultato? Quando muoiono i cadaveri dei piccioni restano lì appesi per l'eternità


sabato 25 maggio 2013

Tostissimi vegliardi

In giro per l'isola si trovano alberi che hanno qualcosa da insegnare a noi effimeri (e sordi) umani...

A Trapani a Villa Margherita ci sono delle Magnolie enormi con tanto di radici aeree


Nella Valle dei Templi ad Agrigento è pieno di ulivi secolari



Nello sconosciuto e bellissimo Bosco di Santo Pietro, noi ci siamo stati mezza giornata ed è incantevole, ci sono alcune querce da sughero giganti




Salendo su per il sentiero che porta al Monte Zoccolaro alle pendici dell'Etna c'è questo gruppo di faggi di circa 200 anni di vita


Il Gran Maestro Venerabile è sicuramente il Castagno dei Cento Cavalli, così chiamato perchè la leggenda vuole che sotto la sua chioma durante un temporale trovarono rifugio la regina Giovanna di Spagna e tutti i suoi cavalieri. E' l'albero più antico d'Europa e potrebbe avere più di 2mila anni!



Non lontano si trova il Castagno della Nave, anch'esso clamorosamente attempato


Nel Parco delle Madonie si trovano i rari Abies Nebrodensis una specie in pericolo di estinzione e per questo sotto tutela del parco che ne sta curando il rimboschimento


Sempre nelle Madonie, scendendo di quota verso il mare, ci sono gli immancabili e fantastici boschi di Lecci, una paio di loro hanno più di 900 anni!




Alla fine ancora due foto di incoraggiamento! La prima è una che potrebbe sembrare di una omunissima foresta di abeti, ma non in questa regione, completamente devastata dagli incendi


E la seconda è per questi giovanissimi pini, avranno pochi mesi di vita, forza ragazzi andate alla grande!